venerdì 7 settembre 2012

LA GIADA CINESE di Raymond Chandler


Non posso dire che questo racconto mi sia piaciuto, perché il genere detective alcolizzato che le busca sempre, proprio non mi piace. Ma ho voluto provare a leggere qualcosa di Chandler, di cui non avevo mai letto nulla prima d’ora. Ho avuto l’occasione di acquistare questo volumetto con il Corriere della Sera e mi sono detta: perché no? Dopotutto mi piace esplorare nuovi autori e sono sempre alla ricerca di qualche lettura piacevole (per non dire lettura di qualità).
Sinceramente non è stata proprio una lettura spiacevole. Il modo di narrare di Chandler mi ha colpito molto. Mi sono piaciute molto le metafore e le similitudine, sparse un po’ per tutta la narrazione, decisamente insolite ed originali e molto belle sono anche le descrizioni; ecco alcuni esempi pescati a caso:
Testardi come bambini disobbedienti, pendevano e s’aggrappavano miriadi di fiori disparati
I soliti eroi da strapazzo al bar che chinano le corna non appena messo piede a casa
Portava […] un cappello nero che costava certo venti dollari […] e con una forma tale che pareva fatto alla svelta, con una mano sola, da un foglio di carta assorbente
Peccato per il genere letterario…
Non escludo di non leggere altro di questo autore, anzi, ma la prossima volta sceglierò il libro con più accuratezza, trovando una trama più consona ai miei gusti.

1 commento:

  1. Non ho mai letto nulla di Chandler e non mi hanno convinta nemmeno le descrizioni che hai citato qui. Forse nel loro contesto suonavano meglio. Fai bene però a leggere autori che non conosci: è sempre interessante scoprire nuovi stili!

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