lunedì 12 dicembre 2011

Non diventerò mai nonna

In questo periodo di crisi per l’Italia, dove già tutti parlano di tasse e sacrifici, necessari o iniqui che siano, e dove ognuno giudica se le manovre che il governo sta varando siano giuste o sbagliate, voglio solo fermarmi un attimo e pensare alla mia vecchiaia. Appartengo alla categoria delle lavoratrici del settore pubblico che andranno in pensione a sessantasei anni anche se, da quello che sembra prospettasi all’orizzonte, ho iniziato a lavorare a diciannove anni (a dire il vero non li avevo nemmeno compiuti ed avevo già fatto un paio di stagioni quando ancora studiavo). Voglio essere ottimista e credere che la salute mi assisterà e che i normali acciacchi dell’età (artriti, artrosi, mal di schiena, calo della vista, ecc.) non mi daranno troppa noia. Non posso, però, non pensare che quando le mie bambine mi faranno diventare nonna, io non potrò aiutarle come invece sta facendo mia madre. Sì, perché se non avessi avuto la certezza che mia mamma poteva fare la nonna a tempo pieno e tenermi le bambine quando sono al lavoro, la decisione di diventare mamma sarebbe stata più difficile. Il nido più vicino dista trenta chilometri da casa mia, e per giunta nella direzione opposta al luogo di lavoro. Avrei dovuto, pertanto, optare per una babysitter personale, ma è ovvio che non è così semplice. Prima di tutto bisogna trovare una persona degna di fiducia e con quello che si sente in giro, non ci si può fidare quasi più di nessuno; poi bisogna trovare una signora che abbia voglia di accudire un bambino (e ora anche due) per una giornata intera, compreso il pranzo, visto che non riesco a rientrare a casa nemmeno per la pausa pranzo; in fine il costo: quanto viene a costare una babysitter a ore? Molto probabilmente una buona fetta del mio stipendio (senza pensare che sono soldi pagati a nero…).
A questo punto, c’è da chiedersi se mai diventerò nonna, anche se non a tempo pieno!

Nessun commento:

Posta un commento